[...] a indurre in errore Obama non è stata l’emozione, bensì il presidente della Corte Suprema John Roberts, che ha invertito involontariamente le parole del giuramento. Anziché dire «(...) I will faithfully execute the office of presidente of the United States (... eseguire fedelmente il compito di presidente degli Stati Uniti)», Roberts ha detto «I will execute the office of president of the United States faithfully», salvo poi fermarsi e ripetere da capo la frase, quando Obama aveva già cominciato a pronunciarla [...]
E Obama incespica sul giuramento
A indurlo in errore il presidente della Corte Suprema Roberts che ha invertito involontariamente le parole
NEW YORK - La solennità del giuramento di Barack Obama è stata interrotta da un sorriso, quando il presidente degli Stati Uniti ha incespicato sulla frase di rito pronunciata con la mano sinistra sulla Bibbia di Abraham Lincoln e la destra alzata (GUARDA IL VIDEO).
L’ERRORE - Ma a indurre in errore Obama non è stata l’emozione, bensì il presidente della Corte Suprema John Roberts, che ha invertito involontariamente le parole del giuramento. Anziché dire «(...) I will faithfully execute the office of presidente of the United States (... eseguire fedelmente il compito di presidente degli Stati Uniti)», Roberts ha detto «I will execute the office of president of the United States faithfully», salvo poi fermarsi e ripetere da capo la frase, quando Obama aveva già cominciato a pronunciarla.
* Corriere della Sera, 20 gennaio 2009(ultima modifica: 21 gennaio 2009)
Una «precauzione» in rispetto della costituzione: la formula deve essere impeccabile
Obama ripete il giuramento. In privato
Cerimonia per pochi intimi alla Casa Bianca dopo l’errore nel corso della manifestazione di insediamento
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, giura una seconda volta in una cerimonia per pochi intimi alla Casa Bianca (Afp)
WASHINGTON (Stati Uniti) - Quella parola: «faithfully» (fedelmente), invertita prima dal giudice della Corte suprema John Roberts e poi da Barack Obama, nella lettura della formula del giuramento di martedì poteva creare qualche problema per il futuro presidente. Diversi costituzionalisti americani avevano invitato l’inquilino della Casa Bianca a ripetere il giuramento: «come precauzione». Così è stato.
«FACCIAMOLO PIANO» - Il 44esimo presidente statunitense ha giurato una seconda volta mercoledì sera davanti allo stesso giudice della Corte suprema, John Roberts - ma in privato alla Casa Bianca. Obama, prima di iniziare, si è rivolto a Roberts scherzando: «Questa volta lo facciamo molto piano». Il giuramento è durato appena 25 secondi. Ha sgranato gli occhi e ha sorriso Barack Obama dopo che nella cerimonia ufficiale, a causa di un errore del giudice della Corte suprema John Roberts, la formula tradizionale era stata pronunciata in modo errato. Roberts aveva infatti cambiato per errore la posizione di una delle 35 parole del giuramento inducendo così Obama a pronunciare in modo inesatto la formula (GUARDA IL VIDEO). Secondo gli esperti, la Costituzione afferma senza ombra di dubbio che la formula debba essere recitata in modo esatto.
CERIMONIA NELLA MAP ROOM - John Roberts ha amministrato per la seconda volta il giuramento presidenziale mercoledì sera, alle 19.35. «Come precauzione», ha dichiarato il consigliere legale di Obama, Greg Craig. Il pronunciamento si è svolto (senza errori) privatamente nella «Map Room» della Casa Bianca, davanti ad un piccolo gruppo di reporter ed alcuni fedelissimi del presidente. Il presidente ha detto di non avere la sua Bibbia con se, ma che il giuramento sarebbe stato valido in ogni caso. «Non si discute la validità dell’insediamento - aveva spiegato mercoledì al Washington Post, Akhil Reed Amar, professore a Yale - ma, come precauzione, si potrebbe ripetere il giuramento in forma privata come già fecero i presidenti Calvin Coolidge e Chester Arthur».
Elmar Burchia
* Corriere della Sera, 22 gennaio 2009(ultima modifica: 23 gennaio 2009)
SULL’ERRORE DI BENEDETTO XVI, SI CFR. L’ARTICOLO E GLI ARTICOLI IN :
Nessun costo per la copertura contraccettiva: la libertà religiosa oggi è un po’ più forte
La libertà religiosa oggi è un po ’più forte. E’ una questione di salute delle donne e delle loro famiglie.
di Sally Steenland
in “The Huffington Post” del 21 gennaio 2012 (traduzione di Maria Teresa Pontara Pederiva)
L’amministrazione Obama ha preso una decisione che prevede che da oggi la maggior parte dei datori di lavoro siano tenuti a fornire a costo zero la copertura contraccettiva, nell’ambito della legge sanitaria Affordable Care Act. La decisione prevede l’obiezione di coscienza per i luoghi di culto e per alcune organizzazioni no profit che danno lavoro e sono al servizio di persone della stessa fede religiosa. Ma non esime però le numerose istituzioni a vario livello legate a una qualche religione, ma che danno lavoro a persone di fedi diverse - così come quelle che non dichiarano alcun credo religioso - per le quali la pianificazione familiare è un aspetto fondamentale della loro responsabilità morale.
Questa decisione se da una parte riceve un’accoglienza positiva, dall’altra è avversata. Alcuni leader religiosi nelle scorse settimane si sono opposti con veemenza alla decisione odierna, affermando che essa violerebbe la libertà religiosa. Alcuni si sono spinti fino a sostenere che l’amministrazione Obama stia conducendo una vera e propria guerra contro la libertà religiosa.
Il che non è vero. Tuttavia è vero che la questione della libertà religiosa sia fortemente contestata: e non solo in questo paese. Mentre la nostra nazione diventa sempre più pluralista e accoglie persone con fedi diverse, abbiamo da affinare la nostra comprensione nei confronti dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, e assistiamo al fatto che i problemi di coscienza entrino in gioco su entrambi i lati del dibattito del diritto di decisione in materia riproduttiva, lottiamo per discernere dove la libertà religiosa è sotto attacco e dove invece sta crescendo in quanto a forza e comprensione.
Permettere alle donne di prendere decisioni basate sul rispetto della loro coscienza quando si tratta di questioni fondamentali riguardo alla propria famiglia e alla propria salute è un esempio di libertà religiosa al suo massimo livello. Fornire una deroga ragionevole per l’obiezione di coscienza nei confronti di alcune istituzioni religiose ne rappresenta un altro fulgido esempio.
Questa decisione non pone in contrasto la fede religiosa e la società laica, e neppure cattolici contro le altre religioni. I fatti dimostrano che la stragrande maggioranza delle donne con un credo religioso facciano normale uso di contraccettivi, e fra le donne che di dichiarano cattoliche la percentuale è al 98%. Considerando questi numeri, si potrebbe affermare che la Chiesa cattolica - stando ai propri fedeli - sostenga la decisione di oggi.
In questa decisione si riscontrano anche due punti ancora più essenziali: un modo sicuro per ridurre la necessità di ricorrere all’aborto è quello di ridurre il numero di gravidanze indesiderate, rendendo la contraccezione accessibile e conveniente. Inoltre, un buon modo per promuovere gravidanze sane, la nascita di bambini sani e robusti, è quello di utilizzare la contraccezione per una pianificazione familiare del numero dei figli così da garantire intervalli tra le nascite dei bambini. Oggi l’amministrazione Obama ha scelto una cosa giusta. Quanti hanno a cuore la salute delle donne, la salute delle loro famiglie e anche la libertà religiosa non possono che essere grati.