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CALABRIA. A SAN LUCA, OPERAZIONE ANTI ’NDRANGHETA DEI ROS E DEI CARABINIERI. Scoperti i bunker dei latitanti

sabato 9 febbraio 2008.
 

’NDRANGHETA: I ROS A SAN LUCA, TROVATO UN BUNKER

SAN LUCA (REGGIO CALABRIA) - Si fa sempre piu’ intensa l’azione per la ricerca dei latitanti compiuta da polizia e carabinieri che stamani hanno scoperto due bunker, in distinte operazioni fatte a San Luca e Rosarno.

A San Luca la scoperta è stata fatta nell’abitazione di un familiare di Francesco e Giuseppe Nirta, ricercati dall’agosto scorso perché destinatari di un provvedimento restrittivo nell’ambito di una inchiesta sulla faida di San Luca chiamata ’Feida’ e compiuta alcune settimane dopo la strage di Duisburg.

Il proprietario dell’abitazione ed i due ricercati, secondo quanto si è appreso, avrebbero rapporti di parentela con Giovanni Strangio, ricercato da alcuni mesi perché ritenuto uno degli autori della strage di ferragosto. Il bunker, scoperto dai carabinieri del Ros e del gruppo Locri, è stato realizzato in una delle stanze dell’abitazione e l’accesso era nascosto da una parte scorrevole.

Nella piccola struttura, di tre metri per quattro, i carabinieri hanno trovato dei generi alimentari ed altro materiale sul quale gli investigatori hanno avviato una serie di accertamenti. L’obiettivo è quello di capire chi ha utilizzato il rifugio e quando è stato abbandonato.

Tra le ipotesi ci sarebbe anche quella che nel bunker potrebbe essersi nascosto anche Giovanni Strangio. A Rosarno, invece, il bunker è stato scoperto dagli agenti della polizia di Stato nel corso di una operazione di controllo del territorio in tutta la Piana di Gioia Tauro disposta dopo l’omicidio del boss Rocco Molé, ucciso venerdì in un agguato. Dopo l’omicidio di Molé, e per evitare che si possano verificare altri omicidi riconducibili ad una eventuale guerra tra cosche avversarie, polizia e carabinieri hanno intensificato l’attività di controllo del territorio.

Nel corso dell’operazione compiuta stamani a Rosarno, condotta dagli agenti della squadra mobile di Reggio Calabria e dei commissariati di Gioia Tauro e Polistena, nell’abitazione di un affiliato al clan Pesce di Rosarno, è stato scoperto un rifugio realizzato sotto il pavimento ed al quale si accede grazie ad una mattonella scorrevole. Il rifugio, di piccole dimensioni, secondo gli investigatori non era destinato ad ospitare lunghe latitanze, ma doveva servire a sfuggire ai controlli per breve tempo in caso di perquisizioni.

* ANSA» 2008-02-08 19:08


-  Operazione dei Ros alla ricerca dei criminali coinvolti nella sanguinosa faida
-  Trovato un nascondiglio anche nella Piana di Gioia Tauro. Nel 2007 sequestrati 20 rifugi

-  Strage di Duisburg, a San Luca
-  scoperti i bunker dei latitanti

Nelle abitazioni di due latitanti parti di armi, un fucile e un rilevatore di microspie *

REGGIO CALABRIA - Scoperti tre bunker in Calabria, a Rosarno e San Luca. Erano a disposizione della famiglia Nirta, coinvolta nella faida che sfociò nella strage di Duisburg in Germania, e del clan Pesce, dominante nella Piana di Gioia Tauro. Nascondigli capaci di offrire ricovero ai latitanti anche per lunghi periodi.

Nell’ultimo anno, nella Piana e nella Locride le forze di sicurezza hanno scovato più di 20 nascondigli, una vera e propria città della malavita calabrese quattro metri sotto terra o nascosta dietro pareti fittizie, protetta da sofisticati sistemi di sicurezza.

Stamane i carabinieri dei Ros speravano di trovare Francesco e Giuseppe Nirta nel bunker di San Luca. E’ dalla strage di Duisburg nell’agosto scorso che l’Interpol li cerca per arrestarli. Paolo Nirta, il proprietario dell’abitazione in via Alvaro, nel centro del paese, è il fratello di Giovanni Luca, marito della donna uccisa nel Natale 2006, "scintilla" della sanguinosa ritorsione di Duisburg.

L’accesso al bunker era nascosto da una porta scorrevole che lo divideva da una delle stanze dell’appartamento; un piccolo locale, tre metri per quattro, in cui c’era spazio per due letti, una seggiola e un mobiletto nel quale era custodito "materiale solitamente utilizzato dagli scout" come hanno detto i carabinieri. Un rifugio destinato ai latitanti, del tutto simile a quello in cui si erano nascosti tre tra i più pericolosi fiancheggiatori della strage di Duisburg, stanati qualche giorno dopo il Ferragosto di sangue nel sottoscala della palazzina della famiglia Vottari in lotta contro i Nirta-Strangio.

Un altro bunker, sempre a San Luca, è stato scoperto non distante dal primo; più piccolo, definito dagli inquirenti un bunker "freddo", cioè un rifugio abbandonato da tempo.

Perquisite anche le abitazioni di due latitanti, Giuseppe Nirta e Francesco Romeo inseriti nell’elenco dei 100 ricercati più pericolosi d’Italia, in cui i carabinieri hanno sequestrato parti di armi, un fucile e un rilevatore di microspie.

Il terzo bunker è stato scoperto a Rosarno, nella Piana di Gioia Tauro. I carabinieri ci sono arrivati durante una delle tante perquisizioni ordinate dopo l’omicidio del boss Rocco Molè, assassinato a Gioia Tauro venerdì scorso. Nell’abitazione di un affiliato al clan Pesce, gli agenti hanno scoperto il rifugio realizzato sotto il pavimento, accessibile grazie da una serie di mattonelle scorrevoli. Il nascondiglio era di piccole dimensioni, non adatto a lunghe latitanze, più utile per brevi permanenze, perfetto per sfuggire ai frequenti controlli di polizia.

* la Repubblica, 8 febbraio 2008.


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