Calabria

San Giovanni in Fiore: Legambiente tuona contro una giunta comunale in decomposizione. L’esecutivo non vigila sulla discarica, inquinata a morte

domenica 18 novembre 2007.
 

Sulle questioni politico-amministrative Legambiente Sila non è abituata a stare a guardare o rimanere in silenzio, e sulla crisi amministrativa in atto non mancherà di farlo nemmeno oggi. Pur volendo, non possiamo condividere le dichiarazioni del dimissionario assessore comunale all’ambiente Tiano, visto che da quanto pubblicato sulla stampa non si evincono situazioni che facciano capire i veri motivi del dissenso Verde.

La lettera “infuocata” di cui si parla, ci sembra avara di fatti specifici e ricca di questioni personali che nemmeno ci interessano. Eppure alcuni problemi seri, proprio nel settore curato dall’assessore Tiano rimangono ancora insoluti. Tali problemi, intanto, coinvolgono la responsabilità dell’intera maggioranza, che non interviene quasi mai, non prende mai posizione e ...tutto resta fermo al palo. Ci aspettavamo che l’assessore all’ambiente dicesse qualcosa sulla vicenda della discarica di località Vetrano che continua ad essere utilizzata da altri 33 Comuni, “accontentandosi” forse, della modica cifra di € 6,00, a tonnellata di rifiuti, per le casse del Comune, dimenticando che doveva trattarsi solo di pochi giorni. E’ forse su questo che dissente l’assessore Tiano oppure non è d’accordo, come noi, che per questa discarica non deve essere consentito nessun ampliamento che ne precluda le finalità originarie per rifiuti pretrattati del riciclaggio?. Nell’incontro tenutosi qualche settimana addietro tra il Sindaco e Legambiente, alla presenza del nostro Direttore regionale Franco Falcone siamo stati informati dal Sindaco, su nostra espressa richiesta, che il processo della raccolta porta a porta dei rifiuti, a San Giovanni, aveva i giorni contati. Non è successo ancora proprio nulla! E’ su questo che l’assessore Tiano dissente dalla maggioranza?

I cittadini di questa città sono orami costretti a costatare quotidianamente che la raccolta dei rifiuti attraverso i cassonetti non funziona più... e noi di Legambiente diamo parte di responsabilità anche a quei cittadini che hanno avuto comportamenti scorretti. I cassonetti rotti, usurati ecc. non vengono sostituiti regolarmente né tanto meno si pensa di aggiungerne altri dove sono necessari e la stessa cosa vale per quelli della differenziata che pur riempiendosi nei primi due giorni dallo svuotamento si aspetta solo il giorno previsto per la raccolta. E’ colpa della società Vallecrati? Se così è, fategli rispettare la convenzione se esiste?

Nel 2003 Legambiente Sila denunciò alla Procura della Repubblica, nonché a tutte le altre istituzioni competenti, la presenza dei vecchi capannoni in località Palla Palla che erano e sono ancora una minaccia per la salute di tutti, perché i loro tetti sono fatti di eternit, materiale in cemento amianto. All’epoca ottenemmo dal parte del Giudice per le indagini preliminari la chiusura con sigillo della zona contaminata. Nessuno, successivamente si è preoccupato dello smaltimento e della bonifica dei luoghi. Eppure le polveri dell’amianto provocano tumori e morte. E’ una vergogna. Non c’è giustizia!

Cosa hanno fatto i vari Commissari straordinari rispetto a queste emergenze presenti anche in altre parti del territorio calabrese? Quali emergenze sono state contrastate o risolte? Forse quelle dei depuratori inesistenti o forse quelle dei depuratori mai funzionanti? Ecco perché Legambiente conferma la propria posizione di chiudere definitivamente con gli incarichi commissariali.

Si deve uscire dall’emergenza rifiuti, il nuovo Piano regionale dei rifiuti, preparato in solitudine e senza una adeguata condivisione, contiene molte ombre che si addensano sul futuro della nostra città. Rimaniamo increduli davanti a quanto viene stabilito per il nostro territorio (ampliamento della discarica di altri 100 mila metri cubi) e sull’ulteriore rinvio della chiusura della fase commissariale. Chiediamo invece che si affidi subito alle province ed ai comuni le responsabilità che gli competono per governare al meglio la gestione dei rifiuti, coinvolgendo la responsabilità di tutti i calabresi in un nuovo percorso chiaro, dove i comuni competano in una nuova corsa dove i rifiuti diventano risorse: i comuni più ricicloni siano premiati con l’abbattimento dei costi direttamente sulle bollette per i propri cittadini, garantendo quindi il concetto della premialità sana che mette tutti in competizione con lo stesso obbiettivo di voler bene al proprio territorio. Se la giunta comunale di San Giovanni in Fiore è impegnata in una discussione del genere, come associazione vorremmo partecipare. Se i conflitti sono altri fate chiarezza in fretta, la città non c’entra e non è disposta a subire!

Comunicato Stampa

Circolo Legambiente Sila

19 Novembre 2007


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