Per il dialogo e la pace!!!

VIVA VIVA!!! VIVO VIVO!!! DANIELE MASTROGIACOMO E’ LIBERO E STA BENE!!! La sua prima telefonata: "Grazie a tutti"!!! Ruolo cruciale di Gino Strada!!! VIVA VIVA!!! VIVA L’ITALIA!!!

lunedì 19 marzo 2007.
 

DANIELE MASTROGIACOMO E’ LIBERO E STA BENE *

ROMA - La Farnesina e il presidente del consiglio, Romano Prodi, confermano il rilascio di Daniele Mastrogiacomo annunciato dall’agenzia afghana Pajhwok e dal sito di Peacereporter. Emergency ha anche confermato che il giornalista di Repubblica si trova ora "con nostro personale". L’inviato, secondo quanto si è appreso, si troverebbe nell’ospedale dell’associazione umanitaria a Lashkargah. Daniele Mastrogiacomo è in buone condizioni ed ha già parlato con l’ambasciatore italiano in Afghanistan Ettore Sequi.

GINO STRADA: STA BENE E’ IN GRANDE FORMA

Daniele Mastrogiacomo ’’sta bene, e’ in grande forma’’: lo ha detto Gino Strada, precisando che si trova ’’a cinque metri’’ dall’inviato di Repubblica.

ANSA» 2007-03-19 15:17


Il leader di Emergency ha svolto un ruolo cruciale, per l’esito positivo della vicenda. Da anni e anni cura tutti i feriti di guerra, indipendentemente dalle appartenenze

-  Gino Strada, l’uomo del dialogo
-  "Daniele sta bene, è in grande forma"
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ROMA - Da anni e anni, Gino Strada fa il chirurgo di guerra in Afghanistan, creando ospedali e curando i feriti di guerra: indipendentemente dalla loro appartenenza a questo o quel movimento, tribù, etnìa. Ed è proprio grazie al suo lavoro senza sosta, alla credibilità acquistata presso tutte le fasce della popolazione afgana, che il leader di Emergency ha potuto svolgere un ruolo cruciale, nella vicenda di Daniele Mastrogiacomo.

Strada infatti si è offerto come mediatore, in quello che è subito apparso come un sequestro politico. Ha lavorato giorno e notte per la liberazione di Daniele, da Kabul; ed è stato anche tra i primi a confermare il rilascio: "Sta bene - ha dichiarato - ed è in grande forma: è arrivato qui (nell’ospedale di Emergency Lashkar-gah nel Sud del Paese, ndr) da uomo libero. Siamo felici, felici, felici".

In Afghanistan, sono attivi in tutto quattro ospedali di Emergency. Fra questi, il centro chirurgico per vittime di guerra di Kabul, dotato fra l’altro dell’unica macchina per la Tac e dell’unica terapia intensiva accessibili alla popolazione civile del paese. Inoltre nella Valle del Panshir, ad Anabah, è attivo un centro di maternità con 25 posti letto, che dal 2003 ha visto la nascita di 1.489 bambini.

* la Repubblica, 19 marzo 2007

-  TELEFONATA DI DANIELE MASTROGIACOMO:
-  "Sempre in catene, in 15 prigioni diverse"


Il premier promette di fornire in un secondo momento i dettagli della trattativa. Il presidente Napolitano: "Rilascio risultato di una straordinaria comunanza di sforzi" Prodi: "Per liberare Mastrogiacomo l’operazione non è stata semplice"

ROMA - ’’Dopo tanti giorni di attesa sono lieto di confermare che Daniele Mastrogiacomo è in questo momento all’ospedale di Emergency in Afghanistan ed è in buona salute’’. Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha annunciato con queste parole ai giornalisti in attesa nella sala stampa di Palazzo Chigi la notizia della liberazione del giornalista di Repubblica sequestrato dai taliban nella provincia afgana di Helmand. La liberazione di Daniele Mastrogiacomo, ha commentato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, "è il risultato di una straordinaria comunanza di sforzi".

L’operazione, ha detto ancora Prodi, "non è stata semplice, i particolari li daremo in seguito". Il premier ha voluto quindi ringraziare le forze d’opposizione. "E’ doveroso sottolineare l’atteggiamento serio e collaborativo di tutte le forze politiche - ha sottolineato - nessuna esclusa, fondamentale nel mostrare la compattezza e la determinazione del nostro paese per il raggiungimento dell’obiettivo più importante, quello di restituire Mastrogiacomo ai suoi affetti e al suo lavoro". Nei ringraziamenti Prodi ha citato poi la responsabile dell’unità di crisi del ministero degli Esteri, Elisabetta Belloni, l’ambasciatore a Kabul Ettore Sequi, l’ammiraglio Bruno Branciforte che ha guidato le operazioni del Sismi, le organizzazioni umanitarie con in testa Gino Strada ed Emergency e il governo afghano di Hamid Kharzai "la cui collaborazione è stata decisiva".

Il presidente del Consiglio ha poi ricordato l’importanza del riserbo e della cautela mostrata dagli organi d’informazione nel corso del sequestro. "Ringrazio naturalmente - ha proseguito Prodi - Ezio Mauro e la redazione di Repubblica per la mobilitazione professionale e umana nei riguardi dell’amico prima che dell’inviato e tutti i giornalisti italiani. La loro discrezione e il rispetto univoco del silenzio stampa hanno permesso di lavorare con maggiore concretezza per arrivare a una definizione positiva della vicenda".

Mastrogiacomo, ha aggiunto Prodi, sarà presto a casa. "Si stanno apprestando i mezzi - ha spiegato - perché possa tornare in Italia il più presto possibile. Esprimo il mio senso di soddisfazione e vicinanza alla famiglia, alla moglie e ai fratelli che hanno molto sofferto, al direttore di Repubblica che è stato molto vicino alla sequenza degli avvenimenti".

"La notizia della liberazione di Daniele Mastrogioacomo riempie di grande gioia", ha commentato il presidente del Senato Franco Marini. "Tutto il Senato - ha aggiunto - è vicino a lui, alla sua famiglia ed ai colleghi in questo momento di felicità. Il ringraziamento va al governo italiano e a quanti, a partire da Emergency, hanno lavorato con pazienza e tenacia perché questo positivo esito si realizzasse".

Una "grande gioia" per la liberazione di Daniele Mastrogiacomo è stata espressa anche dal presidente della Camera, Fausto Bertinotti. Al rilascio del cronista di Repubblica, ha sottolineato, si è arrivati grazie ad un "incontro di diplomazie": quella "ufficiale" e quella "dei movimenti, delle associazioni, del volontariato" che hanno lavorato in modo "assolutamente coeso".

La conclusione positiva del sequestro, ha aggiunto Bertinotti, "mi pare sia dovuta anche al modo coeso con cui si sono mosse autorità di governo, il giornale Repubblica, le organizzazioni importanti presenti sul posto come Emergency". "I giornalisti come lui - ha concluso - ora possono sentirsi non dico al sicuro ma, quando fanno il loro dovere con decoro e dignità, possono sapere di avere alle spalle l’intero paese".

*la Repubblica, 19 marzo 2007


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