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PER UNA SVOLTA UMANA E CULTURALE: SVEGLIARSI, SUBITO !!! PRODI DIFENDE LA FINANZIARIA E LANCIA L’ALLARME : Il Paese è impazzito, non pensa più al futuro!

martedì 14 novembre 2006.
 

-  Il presidente del Consiglio: "Quanta ferocia contro i tagli".
-  "Ferrero? Nessun caso politico, ma dissenso circoscritto"

Prodi: "Il Paese è impazzito non pensa più al futuro" *

ROMA - Il premier torna a difendere la manovra. E a scacciare le ombre di una crisi del suo governo. "Qui ormai siamo in un Paese impazzito - dice il Professore - che non pensa più al domani. Io ho fatto una Finanziaria che pensa allo sviluppo domani, dopodomani e nei prossimi anni, che pensa a ricostruire il Paese. Con una Finanziaria del genere si fanno molti scontenti. Ma questo non mi fa paura perchè non ci sono elezioni imminenti e perchè è ora che i politici governino anche scontentando, ma per il bene di tutti". Lo ripeto: scontentare a volte significa fare il bene di tutti".

"Ferrero? Nessun caso politico". Per Prodi, il voto contrario del ministro Ferrero in consiglio dei ministri sul Tfr ’’non apre un caso politico’’. Il no del ministro comunista, il premier lo ha spiegato così: "Si vota anche a maggioranza. Sul Tfr non c’era l’accordo da parte di Ferrero che ha semplicemente votato contro senza che questo costituisca nulla. Se si aspetta che negli organi collegiali si voti sempre all’unanimita’, la democrazia viene paralizzata. Ferrero non intende evidentemente trarre da questo alcuna conseguenza di carattere generale".

"Ferocia contro i tagli". ’’C’é una ferocia contro i tagli che abbiamo fatto che sono stati meditati, giusti, seri. Una ferocia impressionante’’ afferma Prodi sottolineando che ’’questa Finanziaria ha degli aspetti paradossali’’. Il premier fa notare, infatti, che ’’tutti dicono: pochi tagli di spese. E poi c’é una ferocia contro i tagli. Nessuno vuole che si taglino le spese che lo interessano’’. Il Professore replica anche a chi parla di "troppe tasse’’. ’’Ma la quantità di imposte -fa notare- è minima. Siamo intorno ai 3 miliardi di euro su una Finanziaria di 40-41 miliardi. Vedremo il definitivo’’.

Larghe intese. ’’Mi fa piacere che il presidente della Repubblica riconosca l’importanza di una decisione di questo tipo’’. Così Prodi commenta l’invito rivolto dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano a procedere sulla via delle riforme con le più larghe intese. ’’Ho sempre detto -ricorda Prodi- che la legge elettorale e le grandi riforme costituzionali, è nel programma dell’Unione, si fanno non a colpi di maggioranza come ha fatto il governo precedente’’. ’

* www.repubblica.it, 11.11.2006


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